Il diritto all’istruzione: liberi di leggere!
La lettura è libertà, evasione, cultura e compagnia. Molte persone possono farlo liberamente sul proprio divano di casa, in metropolitana, nei parchi… ovunque. E poi ci sono loro, gli invisibili, coloro i quali non hanno un divano, un parco in cui camminare o rivolgere lo sguardo, e neppure una casa in cui arredare i sogni, e allora lo fanno in un cassonetto e leggendo un libro. Rodrigues Mghames, il fotografo architetto che ha immortalato il momento, non sapeva che avrebbe cambiato la vita di quel bambino, Hussein. Grazie proprio a questa immagine, infatti si è offerto di pagare gli studi al bambino fino alla maggiore età.
Sono molti però i bambini che, come Hussein, a causa delle guerre o persecuzioni, non possono studiare. La nostra Costituzione dovrebbe però essere di ispirazione per tutto il mondo, l’art. 34 in modo particolare.
La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
Eppure siamo ancora molto lontani dall’applicazione di questo fondamentale diritto!
Il mezzo che ha permesso tutto ciò è una macchina fotografica. Questa immagine ha fatto il giro del mondo immortalando non più solo ricordi, ma spunti di riflessione legati alla realtà. Una realtà lontana per alcuni, ma vivida e forte per altri. Per coloro che sperimentano sulla propria pelle la fame, le incertezze della sopravvivenza, la malattia, l’assenza di lavoro e la mancata istruzione. Questo potente mezzo, la fotografia, è diventato uno strumento per cambiare la realtà e un mezzo per trovare soluzioni a questi problemi immensi.
Hussein, bimbo profugo siriano, in un campo in Libano, mentre rovistava in un cassonetto, tra l’immondizia in cerca di qualcosa di utile, ha trovato un libro e si è fermato. Non ha saputo resistere davanti a quel libro, lo ha raccolto e si è trovato immerso in una storia, che lo ha portato lontano lontano dalla guerra, dalla povertà e dalla tragedia della sua vita. Leggere è più di quanto immaginiamo, è uno sguardo che si posa sui sentimenti, una lente di ingrandimento che illumina il mondo, è una porta aperta che ci può portare ovunque, stimola la curiosità e l’immaginazione. Così come è successo per Hussein, che di certo per qualche minuto è fuggito via…
Hussein avrà una seconda possibilità, un benefattore ha cambiato la sua vita per sempre. Queste azioni sono fondamentali per dare vita al cambiamento almeno per qualche fortunato, ma i dati forniti da Save the Children, sono impressionanti. I bambini fuggiti in cerca di un Paese più sicuro del proprio continuano a subire discriminazioni e scarso accesso all’istruzione, come confermano 2 minori su 5 tra quelli ascoltati da Save the Children. Secondo un rapporto dell’Unicef, in Siria il 44% dei minori non va a scuola, in Giordania il 36% e in Turchia il 35%. Sempre secondo lo studio, sono quasi 6 milioni gli sfollati in Siria e più di 13 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti umanitari. Oltre 6,1 milioni di queste sono bambini, mentre un milione sono nati come rifugiati nei Paesi vicini. Sono numeri che fanno paura e che sono destinati ad aumentare tra i bimbi Ucraini che ora occupano i nostri cuori.
Dobbiamo reputarci molto ricchi, per tutto ciò che abbiamo; è doveroso far tesoro di queste esperienze per poter contribuire con forza all’equità nel mondo, alla libertà di parola e di espressione, alla distribuzione delle ricchezze sul pianeta. E’ impensabile oggi che un fanciullo alla ricerca di cibo, in un cassonetto della spazzatura, sopperisca a questa necessità a favore del nutrimento per l’anima, la lettura. Ma questa è tutta un’altra storia…(To be continued).
Ginevra Mastropietro e Leonardo Ottolina, classe II A secondaria