INCONTRIAMO PAPA FRANCESCO
La visita del Papa e la Santa Messa al parco di Monza sono un dono di affetto e un’occasione per riscoprire la nostra identità di popolo che nasce da Dio e vive come fermento in mezzo all’umanità.
La visita del Papa e la Santa Messa al parco di Monza sono un dono di affetto e un’occasione per riscoprire la nostra identità di popolo che nasce da Dio e vive come fermento in mezzo all’umanità.
A Rigola siamo pronti per incontrare Papa Francesco, in visita nella nostra diocesi il prossimo sabato 25 marzo: in circa 120 partiremo sabato mattina dalla stazione di Seregno, per raggiungere Monza e il Parco. Alunni, genitori e insegnanti hanno condiviso con don Mauro il cammino di preparazione al grande e atteso evento: un dono che ci dice l’affetto del Papa, un segno eloquente dello Spirito, che ci invita a riscoprirci «popolo per tutti i popoli, che parla le loro molteplici lingue, che apprezza e valorizza le loro differenti culture».
Celebrare la Messa con il Papa sarà una festa, certo, ma una festa che contiene una promessa e una speranza per le nostre comunità: vorremmo essere un popolo, sottolinea il Sussidio pastorale, offerto nei mesi scorsi a tutte le componenti della Chiesa ambrosiana, «impegnato nel rinnovare l’anima della città» e «costruttore di un meticciato di pace», un popolo che vive «dentro i cambiamenti del mondo con lo stile di Gesù Cristo», e con piena e creativa fedeltà a quello stile ambrosiano «sinonimo di accoglienza, riconoscimento, rispetto, apertura a Dio». La sfida è rispondere alle derive della «separazione, discriminazione, rifiuto, scarto», con la «cultura dell’incontro e la civiltà dell’amore» quale «alternativa alla globalizzazione dell’indifferenza e alla guerra di civiltà».
Don Mauro Malighetti, in particolare, ha dedicato ai genitori e agli educatori della nostra scuola un incontro serale, lo scorso 9 marzo, intitolandolo Responsabilità inevitabile. Come rafforzare l’educazione dei figli: una declinazione molto efficace di quello che significa oggi «essere un fermento in mezzo all’umanità», a partire dalla vita famigliare come contesto educativo, dove si apprendono i valori umani, dove ci si allena a osservare in modo critico la realtà, dove si impara il buon uso della libertà. Ed è in famiglia che incomincia anche il percorso di trasmissione della fede, non sempre facile per i nostri stili di vita e la complessità della realtà con cui tutti ci confrontiamo, sia sul piano personale sia su quello pubblico.
I nostri alunni, da parte loro, oltre a seguire con attenzione le proposte di don Mauro (tra cui le Sante Messe celebrate per gruppi-classe) e degli insegnanti, hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa promossa da «Il Cittadino», Lettere al Papa…: in molti hanno inviato frasi, lettere, poesie, disegni, che verranno pubblicati dal giornale nel numero di sabato 18 marzo.
Le indicazioni sull’organizzazione della giornata del 25 sono contenute in una comunicazione apposita.
Per tutti, dunque, la visita di Papa Francesco sia una gioia che tocca il cuore e ci spinga a perfezionare, ognuno con le sue forze, l’imitazione di Gesù.