Sul filo della memoria – 27 gennaio 2023, giornata della memoria
È dovere morale, oltre che costituzionale, tenere viva la memoria di chi è stato calpestato nella sua dignità di donna o di uomo, di bambina o di bambino, di chi è stato vittima della violenza fascista o nazista. La scuola è la prima guardiana della memoria per educare al rispetto delle differenze contro ogni forma di discriminazione e di violenza.
È la memoria che potrà impedire il ripetersi di altre dittature ideologiche, di altre persecuzioni razziali.
È la memoria che potrà impedire il sopravvento delle tenebre dell’ignoranza e del vuoto dell’indifferenza.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario (Primo Levi)
Molte le iniziative e gli eventi proposti quest’anno a Rigola, in occasione della Giornata della Memoria, che hanno visto coinvolte tutte le classi dell’Istituto dalla scuola d’infanzia alla secondaria.
In primo luogo, i ragazzi della classe III della Secondaria, dopo aver assistito ad una conferenza di Roberta Miotto, presidente del Comitato Pietre d’Inciampo della Brianza e dell’Associazione Senza confini di Seveso, hanno lavorato come veri e propri storici alla ricerca di informazioni sui deportati dalla Brianza ai lager tedeschi. Moltissime le informazioni raccolte dagli uffici anagrafe dei Comuni di provenienza, dalle interviste ai discendenti, dalle testimonianze di conoscenti, dalle lettere ai parenti, alle fidanzate, agli amici, fino alla scoperta delle tombe o delle epigrafi a loro dedicate.
Colpiti ed emozionati dalle loro storie, i ragazzi hanno dato voce a coloro che hanno subito la violenza nazifascista e hanno colto l’occasione per riflettere sui diritti umani calpestati in quell’occasione e su quelli ancora non riconosciuti nel mondo.
Ancora più coinvolgente è stato ascoltare la testimonianza di Carlo Perego, figlio di Leonida, impiegato in un’azienda di tessuti, appassionato di musica, residente a Seregno, deportato come lavoratore coatto il 19 giugno del 1944, con un’accusa infamante quanto falsa.
A tutti i deportati oggetto di studio, tra loro anche dei parenti di due alunne della classe terza, abbiamo dedicato sei Pietre d’inciampo, che sono state esposte a scuola come monito a tutte le giovani generazioni affinché tutto questo non debba più accadere. Si dedicherà un corridoio o un ambiente di passaggio per il posizionamento definitivo di queste pietre di inciampo (posizionate a loro volta su un’unica targa e per ora esposte su un cavalletto in atrio) proprio perché gli alunni possano metaforicamente “inciamparci” ogni giorno.
Oggetti appartenuti a Leonida Perego durante la prigionia e una delle sue tante cartoline postali mandate alla moglie.
Il tappeto della memoria
Trattasi di un’installazione grafico-artistica dal titolo “Il tappeto della memoria”. I nonni rappresentano il legame con la storia, sono i custodi del tempo e i tessitori della memoria. È la memoria degli eventi storici, ma anche della più intima storia familiare e se i nonni sono i custodi del tempo passato, i nipoti sono i detentori del futuro. Attraverso proprio quei racconti e quelle narrazioni dei nostri nonni, sarà possibile segnare un passaggio di consegne e di eredità regalando così una splendida continuità ad una storia senza tempo: la nostra. Simbolicamente è stato scelto di rappresentare questa narrazione tra generazioni attraverso la realizzazione di un tappeto grazie al contributo, al lavoro e alle storie di tanti nonni che hanno deciso poi di assemblare il tutto in un unico grande tappeto. Un tappeto che non avrà mai fine perché ogni anno potrà essere implementato da nuove storie, nuovi racconti trasformandoci tutti nei tessitori della nostra memoria.
Prof. Jolanda Caprioli