A teatro con “Il bullo smascherato”
Anche l’arte può raccontare tematiche attuali e importanti.
L’arte scritta, l’arte pittorica, e perchè no, l’arte che si esprime attraverso il corpo, la danza.
E il lavoro che è stato proposto al gruppo di ragazzi della scuola secondaria che partecipa al corso pomeridiano di teatro tenuto dalla docente interna Elena Redaelli fa riferimento ad un tema caldo, che abbiamo toccato diverse volte nel corso dell’anno attraverso lezioni, laboratori, seminari con esterni: il bullismo e il cyberbullismo.
I ragazzi hanno analizzato i ruoli del bullo e della “vittima”, hanno riflettuto sulla comunicazione empatica e non violenta (Comunicazione Non Violenta, CNV) e hanno utilizzato lo strumento teatrale delle “maschere” come metafora dei personaggi che ognuno di noi interpreta quotidianamente nelle relazioni con gli altri, ruoli che portano lontano dalla propria autenticità.
Se il brano iniziale, interpretato come marionette dai ragazzi è “Masquerade” (da “Il fantasma dell’opera”), nel finale viene eseguito il brano “Tu sei una favola” di F. Michielin, cantato ed interpretato dai ragazzi nel linguaggio dei segni, al termine del quale appare illuminato il messaggio: “Ciò che ci rende diversi, ci rende unici”.
Ad eccezione del monologo “Giancarlo Catino” di Massimiliano Bruno, il testo è stato per lo più elaborato in collaborazione con i ragazzi della scuola secondaria direttamente coinvolti nelle situazioni descritte che partono quindi da vissuti reali sui quali i docenti di classe hanno lavorato con lo strumento teatrale per far riflettere i ragazzi sulle dinamiche messe in atto e sulle conseguenze delle loro azioni.
Al termine del corso il testo completo è stato messo in scena per gli alunni di tutta la scuola, dalla classe quarta primaria alla terza secondaria.
Condividiamo con voi il video dello spettacolo – buona visione!