Come aumentare l’autostima nei bambini
I primi anni di vita di un essere umano sono cruciali per gettare le basi dell’adulto del futuro. Tra gli aspetti fondamentali dello sviluppo armonioso di una persona, c’è l’autostima, una traccia indelebile del rapporto che ciascuno ha con se stesso. È una caratteristica della personalità che si consolida proprio negli anni dell’infanzia. Dunque, occorre domandarsi come aumentare l’autostima nei bambini.
La bassa autostima è causa di un’insicurezza che condiziona l’agire nel bambino. Se la mancanza di fiducia in se stessi non viene estirpata, finisce per compromettere anche le possibilità dell’adulto degli anni a venire. Infatti, le persone con bassa autostima tendono a limitare i tentativi di raggiungere un traguardo.
Ma nello specifico cos’è l’autostima?
Nella letteratura psicologica si danno diverse definizioni di autostima. Tutte comprendono tre fattori:
- il riconoscimento della capacità del soggetto di osservare e conoscere se stesso;
- la capacità dell’individuo di formulare un giudizio su se stesso;
- la valutazione affettiva delle caratteristiche constatate.
Considerando i tre elementi in gioco nella definizione, si può affermare che l’autostima consista nelle valutazioni che un essere umano fa di se stesso. L’autostima dipende dal confronto tra “sé reale” e “sé ideale”. Tanto più grande è la differenza tra le nostre aspettative e quello che realmente siamo, tanto più sarà compromessa la nostra autostima.
Nell’articolo cerchiamo di spiegare come aumentare l’autostima nei bambini. Cerchiamo di dare suggerimenti su come intervenire affinché nel bambino sia consolidato un rapporto sano tra “sé reale” e “sé ideale”.
L’autostima nei bambini dai 2 ai 4 anni
Un momento cruciale nella formazione dell’autostima nei bambini si ha intorno al compimento dei due anni. Infatti, a questa età i bimbi iniziano a manifestare richieste di autonomia. Imparano, dunque, a ritenersi capaci di portare a compimento determinate attività. Iniziano a sperimentare e chiedono di fare cose da soli, senza l’aiuto dell’adulto.
Per il consolidamento dell’autostima, è importante il tempo dei tre e quattro anni del bambino. In questa fase, emergono le prime paure, e il piccolo capisce che può intervenire sulla realtà per ottenere quello che vuole. Entra in rapporto con i genitori, cercando il loro riconoscimento e la loro approvazione.
L’autostima dei bambini a scuola: dai 6 ai 14 anni
L’ingresso nell’ambiente scolastico ha un impatto molto significativo sulla crescita di un bambino. Il piccolo si trova di fronte al compito di instaurare nuovi rapporti con gli insegnanti e con i suoi coetanei. In questo contesto, è molto importante rafforzare l’autostima dei bambini a scuola. La prima possibile difficoltà per i bambini che iniziano la scuola è il voto. La valutazione negativa di una prova del bambino può minare la sua sicurezza. Gli insegnanti svolgono un ruolo chiave in circostanze del genere. Infatti, è compito loro chiarire la distinzione tra il voto attribuito a un compito, o a un’interrogazione, e il valore della persona.
Durante gli anni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, la presenza dei genitori assume un nuovo significato agli occhi dei ragazzi: le figure genitoriali diventano modelli per i figli. Il rapporto con i genitori è essenziale perché i bambini imparino a riconoscere e accettare i propri pregi e difetti. Inoltre, in questo periodo è necessario acquisire la capacità di essere responsabili.
Come la bassa autostima causa insicurezza nei bambini
Se c’è eccessiva discordanza tra “sé ideale” e “sé reale”, nel soggetto prende piede un’insidiosa bassa autostima, causa di insicurezze e difficoltà. Quando si innesca il circolo vizioso di un’autostima insufficiente, un bambino tende a concentrarsi solo sugli insuccessi. Poiché non desidera ripetere l’esperienza dolorosa del fallimento, il bambino evita nuove esperienze, nuove possibilità di non farcela.
Così una bassa autostima nei bambini finisce per penalizzarli nel loro percorso di crescita. Per esempio, la scarsa fiducia in se stessi compromette il rendimento scolastico. Allo stesso modo, un’autostima non consolidata finisce per ostacolare anche la crescita professionale. Il soggetto con bassa autostima tende a evitare il confronto, a non intraprendere attività che potrebbero condurlo a vivere un insuccesso.
Perché ai tempi del coronavirus l’autostima nei bambini è messa a dura prova
L’isolamento dovuto all’emergenza del coronavirus non rappresenta un aiuto per i bambini con bassa autostima. Infatti, la quarantena chiude il bambino nelle mura domestiche e giustifica il suo ritrarsi da occasioni in cui si sente insicuro. L’ambiente familiare costituisce un rifugio, ma può diventare un alibi per cedere alle limitazioni di una flebile sicurezza in se stessi.
La costruzione dell’autostima dei più piccini passa attraverso esperienze piccole e grandi in cui il bambino sente di essere stato all’altezza. Le occasioni della socialità sono indubbiamente un importante momento di confronto per lavorare sull’autostima.
Autostima: bambini sicuri, se è consolidata
Durante gli anni dell’infanzia è importante accrescere e consolidare l’autostima: bambini sicuri, fiduciosi nelle proprie capacità, sono bambini più sereni che sapranno esprimersi a tutto tondo nell’età adulta. Un bambino che ha instaurato una relazione corretta tra “sé reale” e “sé ideale” è capace di gestire un insuccesso. Si rende conto di avere qualità e difetti e impara ad accettarsi. Di fronte al fallimento, apprende come ritentare, è in grado di darsi altre possibilità.
Bassa autostima: causa dell’insicurezza nei bambini
La bassa autostima causa sofferenza nei bambini. I piccoli che non hanno fiducia in se stessi tendono a chiudersi e a mettere in primo piano le sconfitte, rispetto agli obiettivi raggiunti. Spesso questo avviene perché gli adulti hanno valorizzato gli insuccessi nel bambino, senza dare il giusto risalto ai successi.
Nel bambino che soffre di un basso livello di autostima, c’è un divario troppo ampio tra “sé ideale” e “sé reale”. Probabilmente, il piccolo ha interiorizzato aspettative esagerate e non riesce a sentirsi all’altezza. Occorre prefissare dei traguardi realistici che possano essere raggiunti dal bambino con un impegno commisurato alle sue potenzialità.
Come aumentare l’autostima nei bambini con esercizi appositi
Nella pratica, quindi, come aumentare l’autostima nei bambini? Esercizi appositi possono risultare utili?
Ci sono tanti gesti piccoli e grandi che si possono compiere per aiutare i più piccini nel percorso duro ed entusiasmante della crescita. Per rafforzare l’autostima dei bambini, esercizi mirati vengono in aiuto dei genitori. Pratiche quotidiane molto semplici rappresentano possibilità concrete per aiutare i propri figli.
Per esempio, un genitore insieme con il figlio può intraprendere questo piccolo rito: uno alla volta, il bimbo e l’adulto, dicono un pregio che apprezzano della propria persona. Un’altra possibilità per aiutare un bimbo ad avere fiducia in se stesso è proporgli attività creative in cui non si tratti di vincere o di perdere, ma di realizzare un piccolo manufatto: un disegno, un acquarello, una piccola scultura.
Istituto paritario Don Carlo San Martino – Rigola a Besana Brianza: prendersi cura dell’autostima dei bambini
L’Istituto paritario Don Carlo San Martino – Rigola di Besana Brianza offre un progetto formativo che parte dalla scuola materna e si conclude con gli anni della scuola secondaria di primo grado. L’ambiente scolastico in cui i bambini vengono accolti al Don Carlo San Martino – Rigola è un luogo fertile dove coltivare le potenzialità di ciascuno. L’obiettivo è la crescita armoniosa della personalità dei piccini, con una particolare attenzione a sostenere l’autostima nei bambini più fragili.
Lo zelo che caratterizza le figure educative del Don Carlo San Martino – Rigola è motivato dai valori perseguiti dall’istituzione: quelli dell’accoglienza, dell’educazione e dell’orientamento a seguire percorsi in linea con le proprie capacità e aspirazioni. Valorizzare il talento di ogni bambino è un grande traguardo per educatori e insegnanti.