PROGETTO “PAROLA E ARTE”, CLASSI PRIME SECONDARIA
In un’aula inondata di sole, una figura rassicurante, capelli argentati e occhi buoni, sta per dare voce a una lettera. Intorno, una classe attenta.
“A volte, penso di essere cattivo e che è proprio per questo motivo se la mia mamma e il mio papà mi hanno lasciato nella casa dei bambini per essere adottato.”
Silenzio. Espressioni di stupore. Mani alzate chiedono risposte. Desiderano conoscere. Ancora non sanno, gli impavidi esploratori impegnati nel progetto “Parola e Arte”, di essere entrati in una storia fatta di amicizia, condivisione, rispetto.
O forse sì… Perché, ascoltando la vicenda di Carmine, nei loro occhi c’è la voglia di aprirsi al mondo e di leggere la diversità come una ricchezza. E’ proprio questo – diversità come ricchezza – uno dei punti cardine intorno a cui si articola “Parola e Arte”, progetto con la “mission” di sensibilizzare i ragazzi sui temi dell’affido e dell’adozione. Durante il laboratorio, la dottoressa Claudia Galli (counselor sistemico-relazionale ed esperta in relazione d’aiuto per singoli e gruppi) ha accompagnato ragazze e ragazzi a conoscere le storie complesse di alcuni loro coetanei con una serie di proposte ludico/didattiche interattive.
Tratto distintivo dei cinque incontri: il lavoro sistemico all’interno del gruppo classe, per favorire lo sviluppo di dinamiche relazionali più gratificanti e guidare gli alunni verso la scoperta del proprio Io. Che significa – anche – interpretare le emozioni ed essere aperti alla grande sfida del cambiamento. Una sfida che, a volte, fa paura. “Spesso, non riesco a capire quello che provo… Un momento mi sento invincibile, poi fragile, poi ho voglia di piangere… Perché mi succede?” è il pensiero di una coraggiosa esploratrice. “E’ la mia rabbia che vince, non io”, è il racconto di Carmine.
Dei giovani esploratori. Dei genitori. Degli insegnanti. Tutti protagonisti della medesima storia, una storia raccontata e “messa in scena” durante il progetto, un viaggio progettato per condurre i ragazzi alla certezza di avere un particolare, caratteristico superpotere.
La gestione della rabbia. L’autostima. La consapevolezza che sono proprio le nostre fragilità accolte a renderci supereroi autentici.
Tag:adozione, autostima, rabbia, sensibilizzazione