ORIENTARSI PER CONOSCERSI, CONOSCERSI PER ORIENTARSI
Ogni volta che prendiamo una decisione, facciamo una scelta. Nella scuola l’“orientamento” incomincia fin dal primo ingresso del bambino nella comunità dei suoi pari e continua nel tempo, accompagnandosi alla progressiva conoscenza di sé e a una sempre più ampia assunzione di responsabilità.
Ogni volta che prendiamo una decisione, facciamo una scelta. Nella scuola l’“orientamento” incomincia fin dal primo ingresso del bambino nella comunità dei suoi pari e continua nel tempo, accompagnandosi alla progressiva conoscenza di sé e a una sempre più ampia assunzione di responsabilità.
A Rigola abbiamo dedicato la settimana dal 6 al 10 novembre all’ “orientamento”: in particolare con attività rivolte ai bambini che dalla scuola dell’infanzia l’anno prossimo passeranno alla primaria e ai ragazzi di terza della secondaria, che si stanno preparando al grande salto nel mondo vario e attraente dell’istruzione superiore.
Le insegnanti e gli alunni della primaria hanno accolto con entusiasmo contagioso i piccoli amici della scuola dell’infanzia, dal nostro istituto e da diverse classi di Besana e dei comuni limitrofi, per accompagnarli nel laboratorio “Emozioni in movimento”: una divertente filastrocca animata da animali-burattini e un’attività creativa, per un coinvolgente assaggio di quello che fanno “i grandi” e, soprattutto, per tenere a bada le “formiche nella pancia” che si agitano in quasi tutti i bambini (e nei loro genitori) all’idea di preparare per la prima volta la cartella e di affrontare l’impegno di lezioni e compiti.
Un’emozione non meno forte quella che si prova fra i tredici e i quattordici anni, al momento di scegliere la scuola secondaria di II grado: una scelta cruciale non solo per il suo significato simbolico (la prima decisione importante di cui i ragazzi devono assumersi la piena responsabilità), ma anche per le ricadute che ne derivano sui progetti di vita e dunque sul futuro.
Per scegliere bisogna conoscersi e, nello stesso tempo, la scelta di un indirizzo di studi segna un avanzamento decisivo nella conoscenza e nella consapevolezza di sé: i ragazzi di terza “media” sono spinti a guardarsi dentro, ciascuno per riconoscere i suoi talenti e le sue attitudini, e per dare un nome e un significato progettuale alle aspirazioni personali. Per scegliere bisogna conoscere la realtà, le offerte formative, le professioni, le caratteristiche del mondo del lavoro: i nostri alunni hanno già incontrato i volontari dell’associazione Brianza solidale (progetto “Guardiamo avanti”), che hanno fornito una visione complessiva dei cambiamenti intervenuti nel mercato negli ultimi decenni; attraverso il progetto “Industriamoci”, promosso da Assolombarda, visiteranno presto una grande azienda meccanica, dove potranno rendersi conto delle varie fasi del processo produttivo e delle professionalità impiegate.
In molti di loro si sono iscritti ai mini stage organizzati dagli istituti di istruzione superiore del territorio, mentre tutti hanno partecipato ai laboratori proposti dai docenti delle superiori, che hanno generosamente accolto l’invito a portare direttamente nelle nostre aule un’esperienza didattica vissuta con i loro studenti. Così i nostri ragazzi hanno partecipato a una lezione di letteratura greca, di grammatica latina e cultura classica, a coinvolgenti laboratori linguistici, a una lezione di informatica e di robotica, a una conferenza sui diritti umani…: opportunità davvero uniche per un primo incontro con le materie caratterizzanti di diversi indirizzi di studio.
Infine, per i genitori, chiamati a sostenere i figli in questo delicato passaggio (e a condividerne l’ansia), un incontro serale con la psicologa Elena Maggioni, dal titolo programmatico “Orientarsi per orientare”.
Di tutte le conoscenze che un uomo può conquistare, la più importante e anche la più difficile è senz’altro la conoscenza di sé: lo avevano capito gli antichi greci, che sul tempio dell’oracolo di Apollo a Delfi avevano fatto incidere la scritta gnōthi seautón, «conosci te stesso». Ai migliaia di fedeli che accorrevano per sapere il loro destino e avere consigli sulla guerra e la pace, sulla famiglia, l’amore o gli affari, la saggezza infinita del dio sembrava suggerire che la sola previsione sensata è quella che nasce dal riconoscimento di sé e dei propri desideri più profondi. È la partita della vita: a scuola ne impariamo le regole fondamentali e ne giochiamo insieme il primo tempo. Con cuore coraggioso e pieno di speranza.