Esplorate, Sognate, Scoprite!
Tra vent’anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avete fatto. Esplorate, sognate, scoprite.
(Mark Twain)
Tra vent’anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avete fatto. Esplorate, sognate, scoprite.
(Mark Twain)
Settembre. Ognuno con la sua attesa, progetti e tante idee in testa, siamo di nuovo sulla linea di partenza. I bambini della scuola dell’Infanzia tornano a Rigola per primi lunedì 7, per riempire subito le aule della loro gioia e dei racconti dell’estate: i <<grandi>>, contenti di riabbracciare le loro maestre Angela ed Eugenia, e di conoscere Giovanna, i <<piccoli>>, con l’emozione negli occhi e le manine ancora strette nelle mani dei genitori.
Per loro e per le loro famiglie si fa subito festa, perché ACCOGLIERE è la prima vocazione della nostra scuola. Così, venerdì 11 (dalle 10 alle 12) con le insegnanti, le famiglie e la collaborazione di Maria Teresa Nardi (libraia e animatrice della libreria Libri e Giochi di Besana in Brianza), l’inizio dell’anno scolastico è all’insegna dell’incontro, del racconto di sé e del mondo, attraverso il gioco e le parole dei meravigliosi libri per l’infanzia: colorati, illustrati, non solo da guardare, ma anche da toccare e annusare. Libri tridimensionali, libri parlanti, per quando la voce si fa dono, accoglienza e sicurezza: per chi muove i primi passi nella comunità dei suoi pari, sperimentando il distacco dai genitori e dalla casa.
Per le persone che animano il nostro Istituto, con la presenza e il lavoro, ACCOGLIERE è soprattutto esserci ed esporsi all’altro: gli alunni e le loro famiglie ci interessano, ci stupiscono, ci stanno a cuore. Tutte le volte che i cancelli si riaprono, siamo curiosi di sapere quali sono le loro speranze, di imparare dalle loro qualità e dall’entusiasmo, di aiutarli a trasformare ogni debolezza in un’occasione. Per questo ci impegniamo a rispettare i ritmi dei bambini, la loro felicità spontanea, anche le loro ribellioni e le malinconie: <<Il loro tempo è veloce, rapinoso/ sono sereni e ombrosi, minuziosi,/ non hanno disciplina, né ipocrita censura./ Sono come li vedi, sono natura.>> (Maurizio Cucchi in Per un secondo o un secolo) Nel conoscerli e nel crescere insieme a loro, accettiamo il rischio di cambiare e di svelare noi stessi.
Da lunedì 14 l’anno scolastico ricomincia per tutti! Anche per i bambini della primaria e per i ragazzi della secondaria le prime ore di lezione sono dedicate all’accoglienza e alla conoscenza reciproche, e al gusto del ritrovarsi per ricominciare insieme. In tutti gli ordini di scuola, queste sono le attività indispensabili a gettare le basi del nostro EDUCARE, che è, nello stesso tempo, un <<tirar fuori>> l’umanità e l’individualità di ogni alunno, e un <<accompagnarlo>> nella comprensione di Sé e degli Altri, della Natura, della Storia.
La comprensione, infatti, supera ogni forma di rifiuto e di esclusione, civilizza in profondità le nostre menti, suscitando in noi le grandi domande di senso; la comprensione ci spinge al dialogo e al perdono. <<Comprendere è comprendere le motivazioni, situare nel contesto e nel complesso. Comprendere non è spiegare tutto. La conoscenza complessa riconosce sempre un residuo inesplicabile. Comprendere non è comprendere tutto, è anche riconoscere che c’è dell’incomprensibile.>> (E. Morin in Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione)
EDUCARE significa insegnare il desiderio e il piacere della conoscenza: <<Esplorate, sognate, scoprite>>. Le parole dello scrittore Mark Twain ci seguiranno durante l’anno scolastico: cerchiamo il rinnovamento, l’aggiornamento costante, perché vogliamo sperimentare con i nostri alunni forme sempre diverse di esplorazione e scoperta del mondo. Esortiamo i nostri alunni ad amare il dubbio, perché amino cercare tenacemente soluzioni, pur sapendo che non saranno definitive: perché avvertano lo stesso fascino dell’esploratore che, raggiunta una meta, ne formula subito un’altra. L’avventura, e perfino l’utopia, appartengono a ogni disciplina: perciò valorizziamo l’interconnessione tra i saperi e l’unità dell’apprendimento, per mettere in evidenza l’unità della cultura e il contributo paritario di tutti gli argomenti alla formazione della persona. Lavoriamo perché le conoscenze e le abilità man mano acquisite dagli studenti si trasformino in competenze, cioè in un possesso culturale stabile, che modifichi in senso positivo chi apprende e lo renda sempre più attrezzato a vivere e intervenire sulla realtà con autonomia e responsabilità.
A proposito di responsabilità. EDUCARE è un processo circolare che implica la responsabilità di chi educa e di chi è educato. Significa avere sempre presente che, se è dovere degli adulti domandarsi quale pianeta lasceranno ai loro figli, è altrettanto imprescindibile chiedersi a quali figli lasceranno il mondo. È incominciato l’anno scorso il lavoro che ha coinvolto rappresentanti dei genitori, degli studenti e dei docenti per la scrittura di un nuovo <<Patto di Corresponsabilità>> del nostro Istituto. Questo importante documento di riflessione e di impegno a vivere nella comunità, condividendone valori, obiettivi e compiti, presto sarà reso pubblico: essere responsabili implica la capacità di rispondere di se stessi e di rispondere agli altri; la responsabilità è un cardine dell’identità individuale e sociale, è autodeterminazione, e insieme presa in carico delle domande e dei bisogni altrui; è cura di sé e del proprio benessere, ma anche intervento attivo e creativo per la soluzione di problemi e conflitti.
L’educazione si accompagna in modo costante all’orientamento. ORIENTARE per noi significa accompagnare con estrema attenzione tutti i momenti di <<passaggio>> dei nostri alunni: l’inserimento nella scuola dell’infanzia, il passaggio dalla primaria alla secondaria e da questa alla secondaria di secondo grado. Con i più piccoli ORIENTARE vuol dire prendersi cura delle sensazioni e delle emozioni provocate dal cambiamento: sorvegliare l’ansia e le paure, invitando i bambini a renderle manifeste e affrontabili; valorizzare lo stupore della scoperta, facendo della meraviglia una chiave per interrogare la bellezza profonda delle cose. Con i preadolescenti ORIENTARE significa accompagnare alla formulazione di un progetto di vita, che sia fondato sulla conoscenza di sé, sulla consapevolezza delle proprie attitudini, sull’autostima, sull’aspirazione a realizzare se stessi nello studio e nella professione. Tutte le attività di orientamento presuppongono che la scuola sia progettata e percepita come <<una>>: questo implica la coerenza nell’adesione ai valori cristiani e al carisma specifico di don Carlo San Martino, la continuità delle proposte formative, la collaborazione stretta fra i docenti dei vari ordini di scuola, lo sviluppo di progetti e iniziative comuni, che accompagnino l’allievo dal suo primo ingresso all’ultimo anno.
ORIENTARE significa immaginare il futuro con fiducia, ma anche con aderenza alla realtà. Nelle società tradizionali il passaggio dall’infanzia all’età adulta era segnato da riti organizzati, che potevano prevedere l’allontanamento temporaneo del giovane dalla comunità e il superamento di prove pericolose, preliminari al reintegro nella società, al riconoscimento e all’assunzione di un ruolo nuovo. Ai nostri studenti che si preparano a lasciare queste aule ci proponiamo di suggerire il senso della fatica, della prova di sé e della sfida positiva, e l’idea della centralità dell’individuo come artefice del futuro. Nello stesso tempo, li esortiamo a credere sempre nel lavoro di squadra, a condividere le idee, ad apprezzare i risultati raggiunti attraverso la comunicazione, l’aiuto reciproco e il contributo di tutti. L’istituzione scolastica ha tra i suoi doveri quello di attribuire valutazioni ai percorsi dei singoli alunni, ma per noi è altrettanto importante che l’insegnante sia <<un buon direttore d’orchestra: scrive le partiture del concerto e fa partecipare tutti alla sonata. Il risultato non è riferibile a un buon primo violino, ma a tutti>> (Vittorino Andreoli, Lettera a un insegnante).
Soprattutto, vogliamo incoraggiare i nostri ragazzi a SOGNARE, che vuol dire attribuire valore e significato a ogni aspetto della personalità e dell’esperienza umana, nella convinzione che i limiti esistono per essere superati e nessun confine è immutabile. Vuol dire non spaventarsi davanti all’imprevisto, al nuovo, al diverso, a ciò che talvolta sfugge al controllo della ragione. <<Senza sogni il reale si fa morte>> (V. Andreoli, cit.): immaginiamo insieme ai nostri alunni e con tutte le nostre energie quello che ancora non abbiamo fatto, il bello che ancora non c’è.
Esplorate, sognate, scoprite. Da Rigola, buon anno, che sia un’altra volta un’avventura.