Un “Sì” per la Vita: Gli Studenti Riflettono sul Valore della Donazione di Organi
La storia inizia in una giornata di primavera.
La stagione più mite, timida, gioca a nascondino con le nuvole e annuncia una nuova speranza.
Nell’aula, ragazze e ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria hanno messo da parte la frizzante vivacità che li contraddistingue, tipica dell’età senza pensieri e riflettono su quanto un “sì” possa fare la differenza.
Ascoltano, con serio interesse, le parole di Giorgio Tincani, ispirato coordinatore delle attività scolastiche promosse da Aido nella provincia di Monza e della Brianza, accompagnato dalla volontaria Carla Caglio. Al suono della campanella, salutano i gentili relatori, sempre disponibili a rispondere alle domande.
Giorno dopo giorno, le classi meditano sull’importante lezione di vita con la guida dei docenti. Dopo aver riflettuto a lungo e con cura durante le lezioni di Scienze della professoressa Pozzi Alessandra, traducono in una creazione artistica i valori dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, sotto la supervisione di Miriam Arlati, docente di Arte e Immagine.
In palio, una sfida: fare la differenza al concorso “Un’immagine per la vita”, l’iniziativa aperta alle scuole del territorio che, tra gli obiettivi, ha quello di diffondere la “mission” di Aido.
Donare un cuore può far fiorire una nuova vita, recita la didascalia del disegno (in mostra fino a fine maggio, con le altre opere, presso la nostra scuola e al centro culturale San Clemente di Cazzano) di una delle giovani partecipanti all’iniziativa, che ha visto la vittoria di Greta Vergani, alunna della classe 2 A; sul podio con lei, Vanessa Curioni (2B, seconda classificata) e Camilla Ripamonti (2A, terza). Ma Greta non è stata la sola a vincere: a vincere sono stati tutti gli alunni che hanno lavorato con dedizione al progetto.
“Il primo punto dello statuto, scritto alla nascita di Aido nel 1973 e aggiornato nel corso degli anni, sottolinea che l’Associazione deve fare informazione per sviluppare la cultura del dono; il secondo ricorda che tale attività deve essere svolta principalmente nelle scuole”, spiega Giorgio Tincani. “Purtroppo, c’è ancora molta confusione sul tema. Se ci fosse più informazione, sarebbe possibile salvare più vite. Per comprendere fino in fondo la questione, consideriamo un dato: le persone che, ogni anno, sono inserite in lista d’attesa per ricevere un organo, sono circa 9000. Però, nello stesso arco temporale, si eseguono solo 5000 trapianti…
Insomma, dovrebbe essere facile comprendere che, se ci fosse una maggiore consapevolezza, questo “gap” si potrebbe colmare più facilmente.
Ecco perché bisogna lavorare sul fare informazione, a partire dalle scuole: è importante che le nuove generazioni capiscano quanto sia importante la cultura del dono”.
Una cultura che passa anche dalla promozione di uno stile di vita salutare, da perseguire con l’attività sportiva e una sana alimentazione, come ricordato anche dal coordinatore. Che aggiunge: “Alunne e alunni delle scuole medie accolgono con grande interesse e partecipazione i nostri interventi. Vogliono saperne di più e chiedono delucidazioni sul tema.
Spesso, una delle ultime domande che mi pongono, prima dei saluti, è: ‘Giorgio, perché non tutti decidono di diventare donatori?’ Chiara e semplice la mia risposta: ‘Carissimi, avete colto in pieno il senso del nostro incontro’.
La storia continua. Protagonisti i nostri ragazzi, impegnati a coltivare il seme della consapevolezza.
Articolo scritto dalla professoressa Pozzoli