Settembre 2021: quest’anno si riparte alla grande!
Questo settembre, niente più Zoom, auricolari o cuffie per ascoltare meglio le lezioni, interazioni virtuali, DAD…si torna a scuola, quella vera. La scuola fatta di relazioni tra compagni e docenti, fatta di aule, banchi, ricreazioni in giardino, fatta di giochi, compiti, interrogazioni…la scuola come è sempre stata, prima dell’emergenza Corona virus.
Nella speranza di poter trascorrere un intero anno scolastico tra i banchi, educatori della primavera e dell’infanzia e docenti di primaria e secondaria si sono prodigati per accogliere al meglio bambini e ragazzi e permettere loro di iniziare con serenità ed entusiasmo questo nuovo anno insieme.
Ma che cos’è per noi, a Rigola, l’accoglienza dei primi giorni di scuola, momento tanto importante nella vita di ogni bambino?
L’accoglienza alla primavera e alla scuola dell’infanzia
L’accoglienza nella sezione primavera e scuola dell’infanzia riveste un ruolo e un’importanza di primo piano: non è da intendersi come momento veloce e di passaggio e neppure come strategia estemporanea mirata verso i nuovi arrivati. Accoglienza qui va inteso come “atteggiamento accogliente” che si protrae nel tempo, si fa elemento di continuità, attenzione costante alle dinamiche affettive e ai bisogni dei bambini che emergono.
Essa entra a tutti gli effetti nella routine quotidiana, che per il bambino non è noiosa ripetizione di gesti, ma è incontro con un tempo conosciuto e sicuro che lo fa stare bene, che dando sicurezza lo invita al distacco, all’esplorazione e alla ricerca. Una sorta di copione che rappresenta un primo quadro concettuale di riferimento.
Nel momento stesso in cui il bambino varca la soglia della scuola, entra in questa routine che è bene che vada curata e condivisa tra genitori ed insegnanti con riti che gli permettano un ingresso sereno.
I bambini della sezione primavera hanno un ingresso a loro dedicato: ciò garantisce loro spazi e tempi più raccolti che nella gradualità li accompagnano nell’avvio della giornata. La scuola apre alle 8.30 e l’ingresso termina alle 9.00 ( possibilità di pre-scuola su richiesta dalle 7.30).
Attualmente nella scuola dell’infanzia sono presenti due sezioni che entrano ed escono ad orari scaglionati. Il primo gruppo viene accolto dalle 8.00 alle 8.25: zainetto nell’armadietto, un bell’abbraccio all’adulto che accompagna, borraccia in mano e via di corsa dagli amici che aspettano impazienti di giocare! Poi tutti nella propria sezione per l’appello e per prepararsi agli altri momenti che scandiscono la giornata!
Il secondo gruppo invece inizia il suo ingresso alle 8.35 fino alle 9.00 con le stesse modalità. Per entrambi i gruppi c’è la possibilità di richiedere il servizio del pre-scuola.
Nella prima settimana di scuola abbiamo valutato e condiviso con i genitori un accompagnamento graduale e personalizzato, che permettesse di non forzare i tempi del bambino e lo portasse a vivere con maggiore serenità l’ingresso in un nuovo ambiente con nuove persone. Questo approccio, studiato appositamente per rispondere alla psicologia dei bambini, ha portato i suoi frutti: i piccoli sono entrati a scuola con tranquillità, vivendo in maniera del tutto naturale il distacco da mamma e papà.
L’accoglienza alla scuola primaria
“SOSTENIAMOCI”: con questo slogan è stato inaugurato il nuovo anno scolastico della scuola primaria. I primi giorni di accoglienza sono stati giorni intensi, dove ha regnato un clima di entusiasmo e curiosità. Una delle parole chiave che ha accompagnato questi primi giorni insieme è stata senza dubbio “ricchezza”. In primo luogo la ricchezza delle relazioni: la nostra scuola si nutre di relazioni, relazioni tra i pari, relazioni tra studenti ed insegnanti, relazioni tra insegnanti e genitori, che fanno nascere amicizie e legami di assoluta importanza per la crescita e lo sviluppo di ciascun alunno.
Ricchezza sta anche per tutto ciò che ogni bambino ha portato con sé, il proprio bagaglio di conoscenze, di esperienze che lo aiutano ad avere sempre più la percezione di sé e del mondo che lo circonda. Ricchezza negli sguardi dei bambini e delle insegnanti, pronti a percorrere un nuovo cammino insieme, consapevoli e coscienti di quanto sia difficile stare distanti e apprezzando sempre più il poter alzare lo sguardo e sapere di far parte di un gruppo. Un’altra delle ricchezze maggiori di cui ha potuto giovare la nostra scuola è stata la presenza delle famiglie, la prima casa educativa di ogni bambino, quella con la quale si stringe un’alleanza decisiva per poter permettere un’azione educativa piena e completa. Tutto questo però è solo l’inizio. L’inizio di una nuova avventura insieme, dove ognuno, con le proprie difficoltà, i propri limiti, i propri punti di forza e i lati positivi si mette in gioco, sostenendo gli altri e a sua volta venendo sostenuto. E con questa “promessa”, che ci suggerisce il nostro arcivescovo Mario Delpini, vogliamo lanciare anche noi un forte segnale di speranza ed incoraggiamento.
Ecco come, classe per classe, abbiamo accolto i nostri piccoli grandi alunni.
Classe Prima
Affiancati dai loro genitori, i bambini di prima hanno visitato i diversi ambienti della scuola. Nel cortile dei platani, tra una storia e un lavoretto, hanno conosciuto “Rita la Margherita” e “Mario il Coniglio”, personaggi che accompagneranno i piccoli durante le prime settimane di avvio delle attività.
Classe Seconda e Terza
I bambini sono stati accolti dalle maestre con una lettura e con relativo laboratorio. La storia ha permesso ai bambini di valorizzare i concetti di collaborazione ed inclusione, per il raggiungimento di un fine comune. Ogni bambino ha poi realizzato un palloncino-suncatcher da portare a casa come ricordo di quest’esperienza.
Classe Quarta
Durante il primo giorno di accoglienza, i bambini di quarta hanno avuto l’occasione di conoscere le loro nuove insegnanti. Nella prima parte della mattinata, grazie a un’attività laboratoriale, si sono concentrati sui loro buoni propositi e sulle loro aspettative per l’anno che verrà. Successivamente, attraverso un percorso in movimento, hanno ricostruito un puzzle con lo slogan di quest’anno: sosteniamoci!
Classe Quinta
Dopo un primo momento di accoglienza e di racconti, i bambini hanno realizzato il loro “zainetto delle aspettative”. All’interno hanno scritto gli obiettivi raggiunti negli anni precedenti, col desiderio di volerli rafforzare e raggiungerne degli altri durante questo ultimo anno di scuola primaria. Nella seconda parte della mattinata, sono stati svolti giochi di movimento in lingua inglese.
L’accoglienza alla scuola secondaria
Venerdì 10 settembre, la campanella è suonata per gli alunni di classe prima della scuola secondaria e sguardi accesi di entusiasmo hanno varcato la soglia per iniziare insieme una nuova avventura. Molte sono state le attività all’aperto alla scoperta di nuove figure e rinnovati spazi che li vedranno protagonisti nei prossimi anni, in un viaggio da vivere appieno con i propri insegnanti e compagni. Come ogni avventura, occorre coraggio, curiosità e voglia di fare per non rimanere fermi a lungo ai blocchi di partenza; occorrono guide instancabili che indichino loro la direzione da prendere e insegnino ad alzare lo sguardo. Ci siamo, diceva lo striscione che li ha accolti all’ingresso perché nessuno più vuole la DAD che li ha costretti a tenere lo sguardo basso, incollato allo schermo e saturato da pixels senza odori, suoni, sapori. Chi siamo, recitava ancora lo striscione, affinché ciascuno torni ad essere protagonista del proprio apprendimento, rimettendo al centro di ogni esperienza la curiosità, il bisogno di esplorare il mondo dentro e fuori da sé. Abbiamo fatto colazione insieme nel parco, abbiamo scoperto nuovi luoghi durante il tour della scuola arricchito di curiosità storiche ed infine abbiamo giocato a Bingo.
Ciascuno era lì presente, con la sua vita e il suo entusiasmo e ci siamo sentiti di nuovo una comunità. Il nostro primo giorno sapeva di partenza per un entusiasmante e agognato viaggio; aveva il profumo di una torta al cioccolato che aspetta di essere assaporata; aveva i colori brillanti di un sogno e il suono di mille dolci parole. Ecco tutto ciò che ci vuole. Ora tocca a voi, cari ragazzi, vi auguriamo un anno sereno di lavoro e di crescita.
Lunedì 13 settembre, è stata la volta degli alunni di seconda e di terza, i veterani della scuola, che da noi insegnanti si aspettano sempre cose grandi. Il Progetto accoglienza quest’anno prevedeva l’allestimento di un’istallazione artistica nel parco della scuola. Tema della riflessione: il bisogno di esplorare e di conoscere l’ignoto intrinseco in ognuno di noi. Nella classe seconda si è partiti dalla riflessione sul testo di J.Breil, Conosco delle barche, in terza dalla poesia di G. Gray, dall’Antologia di Spoon River. Ecco alcuni versi:
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti trascinano via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori. (…)
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
(…) perché hanno il cuore a misura di oceano.
Ciascuno ha realizzato la sua barca in origami, poi, dopo aver riflettuto sulle paure e i propri limiti, tutte le imbarcazioni hanno preso il largo su un mare azzurro di raso e palloncini colorati. Ognuna era riempita di idee e di sogni protesi verso il futuro che attrae, sorprende e non fa paura, verso uno spazio che non genera ansie e angosce, ma che apre alla conoscenza e alla vita. Navigatio vitae, dicevano i latini ed il mare è simbolo della scoperta, del bello, del sublime. I viaggiatori partono per partire, diceva ancora Baudelaire, perché la vita è il viaggio alla scoperta di sé e del mondo. Allora spigate le vele, ragazzi, partiamo insieme oltre le frontiere, oltre i confini, oltre le tradizioni, al di là degli stereotipi e delle fragili certezze. Esistono paesaggi meravigliosi dentro e fuori di voi ancora da visitare. Buon viaggio!