Genitori imperfetti ma efficaci
L’imperfezione è una qualità così umana e così ricca di possibilità, che persino una scienziata come Rita Levi Montalcini le ha dedicato un intenso elogio, nella sua autobiografia, facendone la chiave di ogni progresso. “Genitori imperfetti ma efficaci” è il filo conduttore dei tre incontri di gennaio, organizzati dalla nostra scuola per le famiglie, con la collaborazione del prof. Attilio Bergamini, filosofo, psicologo e psicoterapeuta, oggi preside della sede di Montano Lucino dell’Istituto Don Carlo San Martino.
Essere genitori è insieme una vocazione, un dono e un <<mestiere>> in cui il tempo dell’apprendistato non si esaurisce mai: l’imperfezione è connaturata alla condizione genitoriale e ne costituisce uno degli elementi più fecondi e interessanti. Accogliere un essere umano diverso da sé e accompagnarlo a diventare una persona autonoma, capace a sua volta di immergersi nell’avventura del mondo, è una delle imprese più rischiose e affascinanti che una madre, un padre, un educatore possano affrontare. Gli appuntamenti a Rigola si rivolgono dunque ai genitori e agli insegnanti come proposte di formazione a un compito alto, che mette alla prova la generosità, l’intelligenza, il coraggio: rispondere alle domande di un figlio e di un alunno sollecita in modo costante la sapienza della mente e del cuore, stimolando a un continuo ripensamento di sé e del proprio vissuto. Con provocazioni diverse a ogni età, sia dei figli che degli educatori. Imperfetti, ma <<efficaci>>, cioè capaci di aiuto anche in forza di tale incompletezza costitutiva.
L’imperfezione è una qualità così umana e così ricca di possibilità, che persino una scienziata come Rita Levi Montalcini le ha dedicato un intenso elogio, nella sua autobiografia, facendone la chiave di ogni progresso. “Genitori imperfetti ma efficaci” è il filo conduttore dei tre incontri di gennaio, organizzati dalla nostra scuola per le famiglie, con la collaborazione del prof. Attilio Bergamini, filosofo, psicologo e psicoterapeuta, oggi preside della sede di Montano Lucino dell’Istituto Don Carlo San Martino.
Essere genitori è insieme una vocazione, un dono e un <<mestiere>> in cui il tempo dell’apprendistato non si esaurisce mai: l’imperfezione è connaturata alla condizione genitoriale e ne costituisce uno degli elementi più fecondi e interessanti. Accogliere un essere umano diverso da sé e accompagnarlo a diventare una persona autonoma, capace a sua volta di immergersi nell’avventura del mondo, è una delle imprese più rischiose e affascinanti che una madre, un padre, un educatore possano affrontare. Gli appuntamenti a Rigola si rivolgono dunque ai genitori e agli insegnanti come proposte di formazione a un compito alto, che mette alla prova la generosità, l’intelligenza, il coraggio: rispondere alle domande di un figlio e di un alunno sollecita in modo costante la sapienza della mente e del cuore, stimolando a un continuo ripensamento di sé e del proprio vissuto. Con provocazioni diverse a ogni età, sia dei figli che degli educatori. Imperfetti, ma <<efficaci>>, cioè capaci di aiuto anche in forza di tale incompletezza costitutiva.
“Divento me, alla ricerca della propria identità”: lunedì 12 gennaio l’oggetto del confronto con il prof. Bergamini saranno gli adolescenti, con le loro ineludibili richieste di senso, il desiderio di indipendenza, la metamorfosi clamorosa e perturbante che coinvolge il corpo e la mente, la ribellione a ogni autorità, le fughe, le bugie, il desiderio di scoperta. È il tempo della <<crisi>, che è sì difficoltà, ma anche orientamento, giudizio e scelta attiva del proprio futuro. Come essere presenti, senza essere invadenti? È il momento in cui i genitori hanno l’impressione che in famiglia ci sia un clandestino, un giovane improvvisamente sconosciuto che li osserva, li giudica, chiede il loro aiuto e nello stesso tempo si nasconde ai loro occhi: ora alza la voce, ora chiude la porta a chiave, mentre il suo sguardo si allarga all’esterno e diventa profondo e penetrante all’interno. Come accettare anche la sua <<disobbedienza>> e farne un tema di rivoluzione ottimista e creativa?
Il secondo incontro, il 19 gennaio, è rivolto in particolare ai genitori dei bambini della scuola primaria: “Genitori: questi straordinari alleati per l’educazione e l’istruzione dei figli”. Il passaggio di un bambino dalla scuola dell’infanzia alla “prima elementare” è un salto di crescita che emoziona e coinvolge tutta la famiglia: la classe e le lezioni diventano lo spazio e il tempo in cui si condensa buona parte delle energie del bambino, spesso sono la misura più importante della sua serenità, la fonte principale delle sue soddisfazioni e delle sue frustrazioni. In che modo, dunque, i genitori possono contribuire a fare dell’esperienza scolastica una vera risorsa formativa? Come collaborare con gli insegnanti e con le altre famiglie per condividere un cammino di crescita? Come accettare la separazione dai figli, la loro sorprendente diversità? Come rispettare e nutrire i loro sogni, senza confonderli con i nostri? E gli educatori, con quale atteggiamento possono favorire la fiducia in se stessi, le speranze, lo sviluppo armonico di tutte le competenze dei loro alunni? Nella vita di una classe anche le dissonanze e i fallimenti devono diventare opportunità di miglioramento: in che modo essere autorevoli e positivi, imparare insegnando, non limitarsi a indicare la strada, ma percorrerla tutta insieme ai bambini?
L’ultimo incontro, mercoledì 28 gennaio, è pensato per i genitori dei bambini più piccoli, quelli che, entrando nella scuola dell’infanzia, si confrontano per la prima volta con le relazioni fuori dalla famiglia, con le regole della convivenza in una comunità di pari, con la prima assunzione di responsabilità, intesa come capacità di prevedere gli esiti del proprio comportamento e agire di conseguenza. Nel titolo “La capacità di ascolto aiuta a crescere” c’è già una indicazione fondamentale: una relazione aperta e disponibile con i bambini, un atteggiamento educativo autenticamente generoso, che non sia dominato dall’ansia e dal bisogno di controllo, né viziato dal senso di impotenza e dalla repressione delle emozioni, di per sé producono pensiero e sviluppo della personalità. Come abituare i bambini più piccoli alla cura e alla responsabilità, verso se stessi, gli altri, l’ambiente? Come rispondere al bisogno di tutti i bambini di avere limiti fermi e autorevoli, che li incoraggino a superare il narcisismo infantile e a stabilire rapporti affettuosi e fiduciosi con gli altri?
“Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire” scriveva Graham Greene: i bambini e i ragazzi sono una promessa sul futuro, il nostro compito è aiutarli a essere migliori di noi e a credere che con la loro intelligenza e sensibilità possono contribuire all’imperfetta bellezza del mondo.
Tutti gli incontri si terranno a scuola alle ore 21.00 e a ingresso libero.