Laboratorio di lingua inglese nei primi anni dell’infanzia

L’infanzia è il periodo d’oro dell’apprendimento. La mente è più che mai aperta, veloce e flessibile, pronta a immagazzinare un gran numero di informazioni e collegamenti logici. Ecco perché proporre ai bimbi più piccini i suoni dell’inglese. È un ottimo modo per aiutarli ad acquisire dimestichezza con uno strumento indispensabile per il futuro di ciascuno. L’obiettivo è stimolare la loro curiosità e predisporli a imparare i primi rudimenti della lingua.

Come imparare l’inglese prima di andare a scuola

Il modo migliore per imparare l’inglese è abituarsi ai suoi suoni e alle sue strutture già nei primi anni dell’infanzia. La lingua ancora sconosciuta per i bimbi viene associata ad attività di socializzazione e di gioco. In questo modo, diventa facile per loro acquisire nozioni. Tutto avviene con estrema naturalezza, seguendo la predisposizione dei bambini. Infatti, il programma va di pari passo con il desiderio di relazionarsi tra pari e giocare.

L’inglese per bimbi di 2 e 3 anni

L’insegnamento dell’inglese ai bimbi più piccini, di 2 e 3 anni, avviene attraverso un’introduzione graduale dell’uso della nuova lingua. Infatti, l’idea è ottenere un contesto il più possibile naturale per familiarizzare i bambini con l’inglese, come avviene per l’acquisizione dell’italiano. Così la nuova lingua viene introdotta nei momenti che si ripetono ogni giorno e hanno durata breve. Per esempio, l’insegnante madrelingua fa l’appello in inglese e propone l’uso di espressioni anglosassoni durante la pausa dedicata al pranzo o alla merenda.

L’inglese per bambini di 4 e 5 anni

A 4 e 5 anni i bimbi sviluppano capacità motorie e di rappresentazione più complesse. La loro curiosità è sempre più fervida, così come il desiderio di stare insieme con i loro coetanei. Sono naturalmente predisposti a imparare e consolidare relazioni. Dunque, l’insegnamento dell’inglese per i piccoli degli ultimi due anni di scuola dell’infanzia viene associato ai nuovi interessi di questa fase della crescita. Così le attività proposte sono più strutturate: si fanno giochi che stimolano le capacità di drammatizzazione, di raccontare, la creatività manuale e rappresentativa, e l’inclinazione per la musica.